Per prevenire le crisi, la società ha bisogno della vitamina C dell’azienda: il Controllo.

Controllare significa monitorare i processi aziendali, verificare che i vari settori raggiungano gli obiettivi previsti per generare redditività.

Fin ora, aziende e società hanno basato la loro azione di controllo sull’analisi di bilancio.

Gli attuali sistemi di controllo, basati sugli indicatori di bilancio e sul rating, hanno però molti difetti:

1. trascurano l’efficacia e la flessibilità dell’azienda (fattori di fondamentale importanza, durante la crisi);

2. implicano procedure di analisi molto complesse e poco trasparenti;

3. misurano l’azienda nel breve periodo, non nel lungo;

4. trascurano di individuare le cause che determinato i risultati aziendali (scarsa capacità di analisi dei dati);

5. trascurano del tutto i beni immateriali, cioè per le componenti di immagine: l’azienda vale molto per il suo know how, per la capacità di saper fare, per i brevetti, i marchi, il tipo di produzione;

6. non forniscono informazioni sul rapporto con la clientela.

I vecchi metodo di controllo hanno il fondamentale difetto di essere un’analisi a-posteriori: analizzano solo dati passati e lo fanno tardi, dopo che l’inefficienza si è già manifestata e non c’è più nessuna possibilità di ottenere risultati positivi.

Il vecchio controllo di gestione è uno strumento di previsione, non di prevenzione!

Al contrario, per prevenire una crisi, il controllo deve essere:

efficace, perché deve poter raggiungere gli obiettivi prefissati;

quotidiano, perché un dirigente deve avere la possibilità di verificare, in tempo reale e in ogni momento, l’andamento dei processi aziendali;

globale: tutti i processi aziendali sono importanti, perché tutti insieme concorrono a generare ricavo.

Per essere efficace, uno strumento di controllo deve essere:

1. semplice: facilmente utilizzabile da tutti;

2. completo: non deve trascurare nessun settore aziendale, ma tenere conto della globalità dei processi;

3. sempre accessibile: deve essere consultabile in tempo reale e non a posteriori.

Il Cruscotto di controllo riunisce tutte queste caratteristiche: è gestibile mediante piattaforma digitale e si basa su uno dei modelli di controllo più efficienti degli ultimi trent’anni: la balanced scorecard.

L’azienda non è una sommatoria di dati di attivo e passivo ma un organismo vivo, complesso.

Possiamo paragonarla ad una robusta quercia, che cresce, si evolve, genera rami, foglie, fiori e frutti.

Come tutti le piante, se la quercia vuole diventare rigogliosa, deve crescere su un terreno fertile, l’humus.

L’humus aziendale è dato:

dalla qualità e sviluppo delle risorse umane;

dalle politiche degli investimenti;

dalla conoscenza del mercato;

dalle competenze tecnologiche;

dalle relazioni socio-economiche;

dalla manutenzione degli impianti;

dai rapporti con la clientela.

Questi sono gli elementi indispensabili, senza i quali un’azienda non può né crescere né restare in vita.

Nell’humus, affonda le radici il tronco, struttura portante dell’albero e via percorsa dalla linfa, che porta alimento alle foglie, ai fiori, ai frutti.Il tronco dell’azienda è costituito dai processi che irrobustiscono e creano crescita economica.

I processi formano la gestione caratteristica dell’impresa e sono ripartiti in quattro aree: acquisto, produzione, amministrazione e vendita.

In primavera, i rami gemmano dando vita ad una chioma verde e sontuosa. Allo stesso modo, i processi di base generano altre processi: i costi, la flessibilità, le relazioni con la clientela, l’innovazione e lo sviluppo, la qualità, etc. Questi costituiscono una conseguenza dei processi produttivi. Se un’azienda ha processi produttivi sani, lo sono anche i processi derivati.

L’insieme della gestione caratteristica e dei processi derivati portano alla nascita dei frutti: i ricavi.

Con tale metafora, sottolineiamo quanto le aziende siano organismi complessi: per arrivare al frutto (il ricavo), la strada è lunga.

Se l’agricoltore/imprenditore avrà avuto buona cura del suo albero, i fiori si trasformeranno in frutti; altrimenti non si raccoglierà un bel niente.

A differenza dell’albero, l’azienda deve evitare l’arrivo della maturità, che porta con sé il declino, pericolosa anticamera della crisi.

Come fa un’azienda a restare “sempre verde” e, soprattutto, quali strumenti deve adottare?

Il Cruscotto di controllo è uno strumento che permette di prevenire l’insorgere delle situazioni di rischio.

Come abbiamo spiegato, mentre la previsione è possibile solo quando si verificano già i sintomi del fenomeno che vogliamo prevedere, la prevenzione mira ad agire in modo che non si verifichino i sintomi del fenomeno di cui vogliamo evitare l’insorgenza.

Il Cruscotto di controllo permette di monitorare l’azienda in tempo reale, al fine di correggerne tempestivamente le inefficienze.

Il controllo aziendale, dunque, non può essere un processo a-posteriori, ma deve realizzarsi in fieri, ossia contemporaneamente allo svolgersi della vita aziendale.

La nuova legge sulle società partecipate obbliga a dotarsi di sistemi di previsione, che non mettono al riparo dall’insorgere della crisi. Poiché, dunque, la legge impone alle società di dotarsi di sistemi di controllo, diventa importante scegliere attentamente lo strumento più idoneo di controllo.

Il Cruscotto di controllo è lo strumento di gestione più completo che esista, perché riesce ad integrare tutti gli indicatori dei processi aziendali, inclusi il rating e i dati di bilancio, imposti dal Testo Unico.